Airbnb e le tendenze del turismo estivo per il 2020
Anche in uno scenario inedito come quello della pandemia, Airbnb non ha smesso di funzionare.
Nonostante la crisi degli ultimi mesi, e il ridimensionamento che ha dovuto affrontare di conseguenza, la compagnia ha rilasciato di recente una serie di dati che fotografano la situazione del mercato turistico sia italiano che internazionale.
Tutto il mondo è paese
Secondo le dichiarazioni del CEO Brian Chesky, riportate da testate come Bloomberg e il Sole 24 Ore, ci sono una serie di elementi in comune tra tutti i paesi presi in esame.
“La gente, dopo essere rimasta bloccata in casa per mesi, ha voglia di uscire.”
Al contrario di quanto si potrebbe immaginare le prenotazioni su Airbnb sono in aumento, e Chesky sostiene che sulla sua piattaforma ci siano addirittura più annunci adesso di quanti ce ne fossero prima della crisi: i mesi di domanda latente hanno causato un’impennata dei numeri coincidente con l’arrivo dell’estate.
Anche per quanto riguarda gli spostamenti ci sono segni di ripresa: i dati sono in lieve miglioramento fin dall’inizio di giugno, e dal primo luglio l’Unione Europea riaprirà parzialmente le frontiere, permettendo i collegamenti con una serie di paesi tra quelli con un livello di rischio considerato accettabile.
Ovviamente la ripresa è ancora molto ridotta, e i numeri sono comunque drasticamente in calo rispetto a quelli dello scorso anno. Chi va in vacanza resta estremamente prudente e attento alla sicurezza, e cerca soluzioni che permettano il distanziamento sociale e flessibilità nelle cancellazioni e nei rimborsi.
“Dall’aereo all’automobile, dalle metropoli alle piccole località, dall’hotel a casa.”
In questo periodo chi prenota su Airbnb lo fa spesso per destinazioni vicine al luogo in cui si trova, in un raggio di circa 300 chilometri: nel mese di maggio questo genere di prenotazioni sono state più del 50%. La maggior parte delle persone, quindi, sceglierà senz’altro di restare all’interno della propria nazione, e di spostarsi in auto invece che in aereo; non ci si sente ancora abbastanza sicuri per viaggi più lunghi.
Un’altra tendenza ormai chiara è quella di preferire soluzioni indipendenti rispetto agli alberghi. In svariati paesi di tutto il mondo è stato registrato un incremento delle prenotazioni di case vacanza nei rispettivi territori nazionali, sia da parte di Airbnb che di altri colossi del settore come Booking o Expedia. Sul mercato azionario il valore delle compagnie che si occupano di alloggi alternativi è crollato al massimo del 14%, mentre le grandi catene alberghiere come Hilton e Marriott sono arrivate a perdite di più del 20%; anche le ricerche su Google per le case vacanza sono agli stessi livelli dello scorso anno, secondo gli analisti, mentre quelle per gli hotel sono in calo.
Questa scelta è dovuta soprattutto alla maggior sicurezza percepita: in un alloggio indipendente i viaggiatori possono gestirsi in modo autonomo ed evitare rischi, prepararsi da soli i pasti, controllare chi va e viene. “Sempre più spesso” dicono da Airbnb “è la casa giusta a determinare la scelta della meta, e non viceversa.”
“Il lavoro da casa sta diventando lavoro da qualunque casa.”
Il concetto di smart working è stato tra i protagonisti degli scorsi mesi, e ora c’è chi sta valutando l’idea di unire le vacanze di tutta la famiglia alla possibilità del lavoro da remoto. Dopotutto, se è possibile lavorare da casa, chi dice che la casa debba essere sempre la stessa?
Anche per questo sono in calo gli spostamenti brevi e ripetuti come quelli per il week-end, e si tende a preferire soggiorni più lunghi che diano maggiori possibilità di svago ai bambini, e allo stesso tempo permettano agli adulti di conciliare lavoro e relax. Meno spostamenti offrono meno possibilità di rischio, e una volta che ci si è spostati tanto vale restare per più giorni.
Questa nuova tendenza si riflette anche nei servizi più ricercati dai viaggiatori: ai primi posti troviamo la piscina e un’ottima connessione wi-fi, e la possibilità di un alloggio pet-friendly che consenta di portare con sé i propri animali domestici.
I numeri in Italia
Quando
Le prenotazioni su Airbnb hanno cominciato ad aumentare nel corso della settimana del 31 maggio (subito prima della ripresa degli spostamenti tra regioni, avvenuta il 3 giugno): rispetto allo stesso periodo del 2019 sono cresciute del 20%.
Dove
Analizzando le ricerche fatte è emerso che l’82% degli italiani resterà in Italia per le vacanze; lo scorso anno erano solo il 55%. Tra le destinazioni più cercate ci sono Sicilia, Sardegna, Puglia, Trentino Alto-Adige; sono invece in calo le zone tradizionalmente legate alla vita sociale e per questo percepite come più affollate, come Riviera Romagnola e Salento.
Come
Tra le soluzioni messe a disposizione da Airbnb si conferma la tendenza a scegliere un alloggio completamente indipendente. Il 62% degli italiani preferisce infatti case vacanze, ville e bungalow, e solo il 7% sceglie un appartamento.
Per quanto tempo
Il 66% delle ricerche riguarda soggiorni che durano più di una settimana, mentre lo scorso anno erano il 32%. Sono calate del 70% le ricerche per i week-end.
E i turisti stranieri?
Il 3 giugno, oltre agli spostamenti tra regioni, è ripresa la circolazione all’interno dell’Unione Europea. Nel corso della seconda metà di maggio hanno cominciato a crescere anche le prenotazioni da parte dei turisti: tedeschi, francesi e olandesi hanno già raggiunto il 70% delle prenotazioni del 2019, e nel mese di giugno svizzeri e belgi le hanno addirittura superate del 20%. In netto calo gli arrivi da fuori continente, con l’80% in meno di prenotazioni da parte degli americani.
Paolo Mandrelli, CEO di Green Consulting
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