Per capire quale variante di uno stesso prodotto è più performante e, quindi, con un tasso di conversione più alto, il traffico in entrata verso quel prodotto specifico viene diviso in modo casuale e senza che il target sia a conoscenza che esistono altre versioni di ciò che vede.
Dopo un certo periodo di tempo si potrà verificare quale delle varianti ha dato i risultati migliori e, quindi, su quale sia meglio puntare per avere un’efficacia maggiore.
Su quali elementi si può eseguire?
Non ci sono praticamente limiti, infatti l’A/B Test si può eseguire su tutti gli elementi che compongono una landing page, un sito o altri prodotti web, ma in generale si testano maggiormente:
- Headline: per capire quale titolo colpisce di più l’attenzione dell’utente
- Call To Action: per capire quale anchor test spinge di più a cliccare
- Layout: cambiare la posizione degli elementi di una pagina web per capire quale ha l’impatto maggiore
- Foto: utilizzare immagini diverse per sapere quale cattura di più l’attenzione dell’utente
- Prezzi e offerte: per testare diverse tariffe e pacchetti. Ad esempio, puoi confrontare l’efficacia di uno sconto percentuale rispetto a una notte gratuita o altri vantaggi inclusi.
Ad esempio, in molti casi, la foto che converte di più per chi ha una struttura ricettiva e ne dispone è quella che mette in primo piano la piscina, lasciando in secondo piano l’hotel stesso.
L’omogeneità per un A/B Test è essenziale. Devono necessariamente essere omogenei il target di riferimento, l’ubicazione, la piattaforma in cui si effettua e, ovviamente, il prodotto. Si dovranno, cioè, testare delle versioni differenti di una stessa landing page o newsletter verso uno stesso target.
Una volta effettuato un A/B Test, inoltre, si dovrà fare un’attività di ottimizzazione nel tempo per migliorare sempre di più le conversioni (tuning).